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La storia di Dolianova

l'area di Dolianova è abitata fin dalle epoche più remote ma il centro attuale è nato solo nel 1905 dall'unione di San Pantaleo e Sicci San Biagio e ancora oggi mantiene entrambi i patroni. Agricoltura e allevamento sono i settori principali

Dolianova è un paese dalla storia molto antica: ci sono ritrovamenti archeologici che attestano la presenza di insediamenti umani già in epoca preistorica nella parte più impervia, dove era più facile stabilirsi e ripararsi dalle intemperie. Si devono citare due importanti insediamenti: Sa dom'e s'Orcu, da cui si gode un esteso panorama, e Sa Dom'e s'Ossu risalente al periodo tardo fenicio-punico.

Nel 1089 il vescovo Virgilio firmò l’atto di fondazione dei monasteri dei santi Giorgio e Genesio, creati dal giudice di Cagliari: si tratta della prima testimonianza scritta riguardante la zona dell’odierna Dolianova. Al tempo del Giudicato nella zona vi erano due villaggi distinti, San Pantaleo e Sicci San Biagio: nel 1258 San Pantaleo divenne feudo del vescovo di Suelli mentre Sicci fu elevata a baronia e concessa prima a Raimondo de Amburra e poi al Ducato di Mandas.

La zona fu flagellata da una pestilenza nel 1652 e da una carestia nel 1681, ma seppe riprendersi e nel 1839 venne incorporata nel neocostituito Regno d’Italia. Il comune attuale è sorto nel 1905 dall’unione dei due centri: il toponimo Dolianova significa dal termine latino Dolia, ovvero "botti”. L’economia è principalmente basata sui settori dell’agricoltura e l’allevamento. 

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