La Cattedrale di San Pantaleo Martire a Dolianova, simbolo meraviglioso di una fede antica
San Pantaleone Martire o San Pantaleo, Protettore dei medici e Santo Taumaturgo visse nel IV secolo, la sua santità, testimoniata da miracoli di guarigione, fu celebrata sia in oriente che in occidente, da Giustiniano a Costantinopoli sino a Gerusalemme, per raggiungere poi l'Italia e la Sardegna, dove a Dolianova la magnifica Cattedrale romanica ne simboleggia ancora oggi la devozione della città
Dolianova il mare lo vede, lo sente, ma non è né la sua storia e nemmeno il suo sviluppo: vino ed olio, niente di più "mediterraneo”, sono le colonne della sua economia, delle sue tradizioni. Insomma, Dolianova è un comune prettamente agricolo e le feste che ne contraddistinguono l’incedere dell’anno, sono tutte rivolte alle lavorazioni della campagna e non a caso Dolianova fa parte delle due Associazioni Nazionali che perseguono l’esaltazione dei due elementi, dei due "cibi”. Certo, le attrazioni turistiche si trovano in preminenza lungo la costa, che sta li a due passi, ma ciononostante Dolianova ha il suo asso nei monumenti: la Cattedrale di San Pantaleo martire ne è un esempio. La costruzione ha quasi un millennio ed arriva dallo stile romanico imparentato con influenze pisane, perché la Repubblica Marinara aveva sempre avuto grandi ambizioni sull’Isola. I dominatori dell’isola hanno voluto dare, ognuno di loro, un’impronta stilistica e la Cattedrale invece di venirne deturpata, ha acquisito una bellezza insolita per l’intera Sardegna. La presenza di cave di arenaria ha reso possibile la costruzione di questa grande chiesa che raccoglie quasi tutte le funzioni religiose cittadine. La stupenda Chiesa di San Pantaleo, infatti, si staglia sulle altre abitazioni del paese, per ricordare la fede e l’attenzione che gli abitanti hanno avuto per questo Martire, sebbene le sue origini vantino radici ancora più lontane nel tempo, in epoca paleocristiana. Ma chi era questo Santo? San Pantaleo Martire o San Pantaleone veniva venerato sia in Oriente quanto in Occidente, la sua storia risale al IV secolo, nato da padre pagano e madre cristiana non venne battezzato ma si convertì al cristianesimo più tardi, fu medico e le sue prestazioni caritatevoli che lo vedevano portare cure e non richiedere alcun compenso in cambio, nonché i miracoli di guarigione a lui associati, gli fecero meritare il titolo di Santo Guaritore e Protettore dei Medici. Il suo martirio avvenne il 27 luglio, data in cui il Santo si celebra, probabilmente del 305, condannato dall’imperatore Galerio per decapitazione dopo mesi di torture, atte a dissuaderlo, senza successo, dal mantenere la sua fede. La sua santità già nel VI secolo era tale da fargli dedicare dall'Imperatore Giustiniano a Costantinopoli una Chiesa e lo stesso accadde a Gerusalemme e nel deserto del Giordano, dove furono intitolati a suo nome dei monasteri. La sua fama raggiunse poi Roma e l’Italia e la Sardegna, fino, appunto, a radicarsi a Dolianova.