Dolianova tra ulivi e feste della tradizione

C’è chi dice che gli ulivi di Dolianova siano tra i più antichi dell’intera Sardegna: è la dimostrazione della cura che gli abitanti del territorio, generazione dopo generazione, hanno usato nei riguardi delle piante che hanno fornito loro la sussistenza. Ed anche, a passarvi, adesso, si nota l’ordine con cui sono disposti. La tradizione ha poi fatto sì che nascesse addirittura un museo, Sa Mola de su notariu, che trova sede nella villa Boyl. Olio ma non solo perché cura ed attenzione vengono riservate anche alle vigne, segno di un passato importante. 

I vini? Moscato, nasco e naragus! Il centro abitato viene caratterizzato dall’ex cattedrale di san Pantaleo, "chiesa unica nel panorama romanico sardo, nonché una delle più preziose del sud Sardegna, costruita tra inizio XII secolo e 1289 (anno della consacrazione). Forme e decorazioni danno vita a un insieme armonioso di varie contaminazioni, dovute a tre fasi costruttive. Un gioiello di perizia architettonica ed esuberanza decorativa, la cui sede è da sempre luogo di culto, prima paleocristiano, come confermano una vasca battesimale del V-VI secolo conservata nel presbiterio e i resti di una chiesa altomedievale del X secolo”. 

Festa grande per il patrono, addirittura due feste, due settimane dopo pasqua e a fine luglio: manifestazioni della tradizione cristiana insieme ad una serie di eventi per così dire "civili”. Feste anche a settembre quando viene organizzata una festa anche questa insolita, di stampo medievale, che vede la vita nel sagrato della chiesa, vero e proprio centro della cittadina. La tradizione sarda del Campidano si esalta sempre a settembre con la giostra equestre "s’Attobiu de is Parigliantis”, con sfilate in costume e gruppi folk.